Una delle più grandi guarigioni mai avvenute attraverso il ministero del dott. Price fu quella della sorella di Demos Shakarian, il fondatore della Full Gospel Business Men’s Fellowship International [Associazione Internazionale degli Uomini d’Affari del Pieno Vangelo – N.d.T.]. Era un mattino presto a Downey, in California, quando la sorella di Shakarian, Florence, non si accorse di un segnale di stop a causa della fitta nebbia e andò a sbattere contro una macchina per l’asfaltatura delle strade, che riversò tonnellate di catrame bollente sulla strada. L’impatto catapultò Florence fuori dall’auto e la fece rotolare nel catrame, fratturandole l’anca sinistra e il bacino e ustionandole gravemente la schiena.
Nell’unità intensiva dell’ospedale le ustioni profonde impedirono ai medici di sistemarle le ossa rotte, e nel giro di pochi giorni diverse radiografie rivelarono frammenti di ossa spezzate che si stavano spostando nel suo addome verso gli organi vitali. La chiesa di Shakarian digiunò per ventiquattrore per la sua guarigione, mentre lui si dirigeva nella cittadina di Maywood, a 8 chilometri da Downey, dove aveva sentito dire che il dott. Price stava tenendo un incontro sotto una tenda.
Quando vi arrivò, dovette parcheggiare l’auto ad oltre 800 metri di distanza per via della folla, e camminare per il resto della strada. All’interno dell’enorme tenda, c’erano soltanto posti in piedi. Il dott. Price stava ancora parlando. Quando ebbe terminato il suo sermone, invitò tutti coloro che avevano bisogno di guarigione a venire avanti. A centinaia si presentarono, ed egli pregò su ciascuno di essi, ungendoli con olio. Shakarian continuò ad osservare questa scena. Quando il dott. Price cominciò a pregare erano le 9 di sera, e quando terminò erano passate le 11. Gli uscieri continuavano a tentare di terminare l’incontro, dicendo alla gente che il dott. Price sarebbe stato presente anche il giorno seguente per pregare per gli ammalati, ma pochi diedero loro ascolto.
Alla fine si pregò per l’ultimo, e il dott. Price cominciò a raccogliere la sua Bibbia e la bottiglia di olio. Shakarian lo chiamò: «Signore!». Il dott. Price si girò per vedere chi stesse parlando, e Shakarian schivò un usciere per raggiungerlo e gridò tutto d’un fiato: «Dott. Price, mi chiamo Demos Shakarian e mia sorella ha avuto un incidente d’auto e i dottori dicono che non sopravviverà , e ci chiedevamo se lei potrebbe venire». Il dott. Price chiuse gli occhi stancamente e rimase in silenzio per un attimo. Poi, improvvisamente, disse: «Verrò».
Shakarian gli fece strada frettolosamente attraverso la folla che lentamente si disperdeva, agitandosi ogni volta che qualcuno li bloccava. Il dott. Price notò la sua impazienza e disse: «Non essere ansioso figliolo, tua sorella sarà guarita questa sera». Poi, quando vide l’espressione confusa di Shakarian, che gli domandava come potesse esserne cosà ¬ certo, cominciò a raccontare.
Nel 1924, non molto tempo dopo il suo battesimo nello Spirito Santo durante una riunione di Aimee Semple McPherson, stava viaggiando attraverso il Canadà e arrivò nella piccola cittadina di Paris, in Ontario. Guidando attraverso la città , avvertà ¬ uno strano impulso a girare in una strada e poi in un’altra, fino a che si trovò davanti ad una chiesa metodista, dove sentà ¬ di doversi fermare. Senza sapere perché lo stesse facendo, andò nella canonica della porta accanto, si presentò come evangelista e chiese di poter tenere una serie di incontri nella chiesa. Il pastore sembrò quasi tanto sorpreso quanto lo fu il dott. Price, quando alla fine rispose: «Sà ¬».
Fra coloro che partecipavano all’incontro c’era Eva Johnson (la cui lettera al dott. Price avete letto alla fine del secondo capitolo di questo libro) e suo marito Louis. Dieci anni prima, Eva aveva avuto un attacco di febbre reumatica che l’aveva lasciata in uno stato di dolore costante e incapace di camminare o di badare a se stessa. Nel corso degli anni le sue gambe si erano deformate e rattrappite, e la destra si era ritirata dietro la sinistra, bloccandosi in quella posizione. Per tutti quegli anni, venti dottori diversi si erano occupati del suo caso ma, proprio come per quella donna con il flusso di sangue, la sua situazione era solo peggiorata.
Sera dopo sera lei venne agli incontri e non accadde nulla, finché una sera il dott. Price seppe che Eva sarebbe stata guarita durante quell’incontro. Il motivo per cui ne era certo era che ogni volta che la guardava, sulle sue spalle si posava un calore fisico e tangibile. Lui interpretava quella sensazione come la presenza di Cristo. Il resto della storia si trova nel capitolo due della Sezione I »ËœLa vera fede’.
«E stasera, mentre mi parlavi», continuò il dott. Price, «quel calore è sceso sulle mie spalle di nuovo. È qui adesso. Cristo è in questa situazione, e tua sorella sarà guarita». Era quasi mezzanotte quando raggiunsero l’ospedale ed entrarono nella stanza di Florence. A mala pena cosciente, lei giaceva in un letto di unguenti in mezzo a una serie di tubi e di fili tesi da tiranti. In fondo a questi fili erano agganciati grossi pesi di trazione. Florence annu ¬ debolmente quando Demos le presentò il dott. Price.
Il dott. Price si versò in mano un poco di olio dalla sua bottiglia, si protese fra i tubi e i fili che la circondavano, e le toccò la fronte. «Signore Gesù», pregò, «Ti ringraziamo per la Tua presenza qui. Ti ringraziamo per la guarigione della nostra sorella». Demos testimoniò in seguito che, in quell’istante, l’atmosfera della stanza in qualche modo cambiò: l’aria divenne più densa, come se fossero circondati dall’acqua.
Poi, uno dei pesi di trazione saettò accanto al dott. Price, che balzò indietro mentre questo passava accanto alla sua testa. Dopo questo, tutti i pesi cominciarono a dondolare furiosamente avanti e indietro. Florence si rotolava da una parte all’altra del letto, mentre i pesi dondolavano. Benché Demos sapesse che sua sorella sarebbe dovuta rimanere immobile, sembrava avvolto e immerso in un’aria pulsante e incapace di preoccuparsi per quanto stava accadendo a sua sorella, che in quel momento gemeva per qualcosa che poteva essere solo dolore o estasi.
I pesi continuarono a dondolare per oltre venti minuti, e benché le infermiere avessero in programma di controllare Florence ogni dieci minuti, nessuna di loro entrò nella stanza. C’erano solo Florence, Demos, il dott. Price e la Presenza Senza Nome che riempiva la stanza di calore. Poi, improvvisamente come avevano cominciato, i pesi smisero di dondolare e si fermarono lentamente »€œ e si ritrovarono solo tre persone, in una normale stanza di ospedale. Florence guardò suo fratello e sussurrò: «Demos, Gesù mi ha appena guarita». Lui si chinò su di lei: «Lo so», disse.
Qualche minuto più tardi, quando l’infermiera entrò, Florence era profondamente addormentata. Demos riportò il dott. Price alla sua casa a Pasadena, e poi tornò a casa sua a Downey. Era ancora addormentato quando il dottore di Florence lo chiamò, con la voce rotta dall’emozione. «Demos, deve venire e dare un’occhiata a queste lastre a raggi X». Quando arrivò all’ospedale, trovò la sala delle radiografie affollata di tutti i medici, infermieri e tecnici che potevano riempirla. Proiettate sul muro c’erano otto radiografie. Sette di esse mostravano l’anca e il bacino di Florence completamente fratturati, con frammenti ossei che si spostavano gradualmente verso gli organi vitali. L’ottava radiografia mostrava un’anca e un bacino perfettamente normali, con soltanto delle piccole linee sottili ad indicare che, una volta, c’erano state delle fratture; e nessuna traccia di frammenti ossei. Quella era la lastra fatta quella mattina.
Stranamente, le bruciature sulla schiena di Florence non erano state guarite, e lei rimase in ospedale per un altro mese fino a quando furono guarite abbastanza da permetterle di uscire. Pochi giorni dopo, disse a Demos che la notte prima di lasciare l’ospedale aveva avuto un sogno, nel quale le avevano messo davanti, su un tavolo, venticinque bicchieri di acqua perché lei li bevesse. «Credo che il sogno significhi che Dio mi ha dato altri venticinque anni, durante i quali servirLo», disse.
Venticinque anni dopo, Florence morà ¬.
Dr. Charles S. Price